Calcolo diretto della resistenza

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Calcolo diretto della resistenza

         

 

Per evitare la più lunga elaborazione necessaria all’individuazione per punti dell’intero dominio resistente, si calcolano inizialmente solo gli sforzi resistenti corrispondenti agli assetti principali 1-2-3-4 (per semplicità di esposizione si considerano solo i campi di rottura a curvatura positiva).

L’espressione analitica della retta generica r  (o r’)  di figura, è del tipo:

 

                                         l · N  + m · Mx + p = 0                                (1)

 

in cui  i coefficienti l, m, p sono immediatamente deducibili imponendo la condizione di passaggio della retta r per il punto S {NS ; MS} assegnato e per l’origine O (oppure O’) della misura. L’intersezione R{NR,MR} ricercata appartiene al campo di rottura (tra i 3 individuati rispettivamente dagli archi di frontiera 1-2, 2-3, 3-4) nel quale  le coordinate dei suoi estremi facciano assumere valori di segno opposto al primo membro della MxB = Mx - N·yB. Individuato così il campo di rottura entro cui cade l’intersezione R, è automaticamente individuato il pivot (punto A per l’arco 1-2,  B per 2-3,  C per 3-4)  per cui passa la retta di deformazione unitaria corrispondente al punto di rottura R. Noto il pivot, l’unico parametro incognito resta, a questo punto, solo il valore della curvatura, compreso tra le curvature limiti corrispondenti ai due assetti principali  che delimitano l’individuato campo di rottura. Con il procedimento della bisezione si determina (ad ogni valore di curvatura di tentativo corrisponde una integrazione numerica sull’intera sezione), il valore intermedio della curvatura cui corrisponde il soddisfacimento della (1) entro una prefissata tolleranza.        

 

 

 

 

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